Eugène Delacroix

Eugène Delacroix In contrasto con il perfezionismo neoclassico del suo principale rivale Ingres, Delacroix prese come ispirazione lo stile di Rubens e dei pittori del Rinascimento veneziano, con una conseguente enfasi sul colore e sul movimento piuttosto che sulla chiarezza dei contorni e sulla forma accuratamente modellata. Contenuti drammatici e romantici caratterizzarono i temi centrali della sua maturità artistica e che lo portarono a distanziarsi dai modelli classici dell'arte greca e romana, ma a viaggiare in Nord Africa, alla ricerca dell'esotico. [3] Amico ed erede spirituale di Théodore Géricault, Delacroix trasse ispirazione anche da Lord Byron, con il quale condivideva una forte identificazione con le "forze del sublime", della natura in azione spesso violenta.

Tuttavia, Delacroix non era indotto né dal sentimentalismo né dall'orgoglio, e il suo romanticismo era più quello di un individualista. Nelle parole di Baudelaire, "Delacroix era appassionatamente innamorato della passione, ma freddamente determinato a esprimerla nel modo più chiaro possibile". Insieme a Ingres, Delacroix è considerato uno degli ultimi antichi maestri della pittura.

Il suo ricorso a pennellate espressive e il suo studio degli effetti ottici del colore hanno profondamente plasmato lo stile degli impressionisti, mentre la sua passione per l'esotico ha ispirato gli artisti del movimento simbolista. Raffinato litografo, Delacroix ha illustrato varie opere di William Shakespeare, dell'autore scozzese Walter Scott e del tedesco Johann Wolfgang von Goethe. Tra i suoi dipinti più noti si possono citare ''Il massacro di Scio'', ''La barca di Dante'' e ''La Libertà che guida il popolo''. da Wikipedia
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di Delacroix, Eugène
Pubblicazione 1996
Libro
2
di Delacroix, Eugène
Pubblicazione 2001
Inhaltsverzeichnis
Inhaltsbeschreibung
Libro
3